GLOBAL MARCH
 
 
MARCIA MONDIALE CONTRO IL LAVORO INFANTILE
 

Lo sfruttamento infantile è una conseguenza di ingiustizie e miserie strutturali: alle soglie del 2000 ci troviamo di fronte a sempre più bambini che muoiono di fame o muoiono di fatica.

Il 17 gennaio è partita dalle Filippine la Marcia Mondiale contro il Lavoro Infantile che ha percorso per 6 mesi tutti i continenti chiedendo a governi, forze sociali e cittadini uno sforzo positivo per cancellare al più presto la tragedia di bambini che, con meno di 14 anni, sono costretti a fare i minatori, cavatori, raccoglitori di rifiuti, braccianti, conciatori, ecc. rovinando per sempre la propria salute e la propria vita.

Le leggi contro lo sfruttamento infantile non bastano - come si vede anche in Italia - occorre incidere sulle cause di un fenomeno che è spesso il risultato della disoccupazione degli adulti, dei tagli alla spesa sociale, della povertà crescente.

La Marcia Globale, promossa da oltre 400 associazioni, organizzazioni non governative, sindacati di 85 paesi, è confluita a Ginevra in giugno, dove gli stati si sono riuniti per definire una nuova Convenzione Internazionale contro le forme intollerabili di lavoro infantile.

LE RICHIESTE DELLA MARCIA:

1. Coscientizzare sul tema dello sfruttamento infantile.
Un primo passo nella lotta contro il lavoro infantile è l'informazione dell'opinione pubblica sulle cause e le conseguenze dello stesso e sulle azioni costruttive da intraprendere per affrontare questo problema. La Marcia ha cercato  di focalizzare l'attenzione sulla condizione delle bambine e sulle forme meno visibili di sfruttamento come il servizio domestico a casa di terzi e il lavoro agricolo.

2. Ratifica e applicazione da parte degli Stati delle leggi esistenti e delle Convenzioni sul lavoro infantile.
La Marcia ha chiesto  agli Stati :
a) di tener fede agli impegni presi, con riferimento alle leggi costituzionali, a quelle nazionali, fino alle dichiarazioni internazionali;
b) che  la maggior quantità possibile di risorse sia dedicata all'attuazione di interventi immediati.
Ha chiesto all'OIL:
a) di premere sugli stati aderenti e di monitorare le azioni degli stessi, in collaborazione con le organizzazioni non governative, i movimenti dei lavoratori ed altri organismi competenti, ma anche coinvolgendo gli stessi bambini e le loro famiglie;
b) di consultare tutti questi soggetti già nella fase preparatoria della nuova Convenzione.

3. Massimo stanziamento di risorse nazionali e internazionali per garantire l'istruzione a tutti i bambini.
La Marcia ha chiesto:
a) che vengano destinate risorse a livello locale, nazionale e internazionale a favore di un'istruzione gratuita ed obbligatoria, accessibile a tutte le bambine e i bambini del mondo;
b) che le Autorità a tutti i livelli diano priorità all'istruzione e le Agenzie Internazionali, le Banche di sviluppo e gli Stati donatori forniscano l'appoggio finanziario necessario. Si potranno ottenere ulteriori fondi per gli investimenti sociali, in particolare nel campo dell'istruzione, da una decisa riduzione del debito estero in molti paesi.

4. Mobilitazione dell'opinione pubblica per lottare contro le ingiustizie sociali che obbligano i bambini a lavorare.
La Marcia si è impegnata:
a) a far conoscere le ingiustizie sociali, quali :
-la discriminazione delle donne e delle minoranze;
-la distribuzione iniqua della terra e delle risorse economiche;
-la sottooccupazione;
-la disoccupazione e il trattamento iniquo dei lavoratori adulti che obbligano i bambini a lavorare per vivere.
b) le ingiustizie nei rapporti internazionali: 
-il peso dell'enorme debito estero che grava sui paesi del Sud;
-gli effetti perversi della globalizzazione;
- l'imposizione di programmi di aggiustamento strutturale.

5. Eliminazione immediata delle forme più intollerabili di lavoro infantile
La Marcia ha chiesto che si adottino tutte le misure necessarie per eliminare immediatamente:
-il lavoro in condizioni di schiavitù e forzato;
-il lavoro in condizioni pericolose;
-l'uso dei bambini negli eserciti, nella prostituzione, nella pornografia e nel traffico di stupefacenti.
Occorrerà rafforzare i meccanismi di protezione permanente a livello locale e nazionale per garantire i bambini in situazioni a rischio.

6. Azioni concrete da parte di imprenditori e consumatori
La Marcia ha sollecitato gli imprenditori ad impiegare al posto dei bambini gli adulti, riconoscendo a questi ultimi salari dignitosi e condizioni di lavoro giuste, con l'applicazione di misure transitorie per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini lavoratori.
La Marcia ha promosso fra i consumatori di tutti i paesi l'acquisto di prodotti ottenuti senza il ricorso allo sfruttamento infantile, ma, nel contempo, con un trattamento equo degli adulti.

7. Riabilitazione e reintegrazione sociale dei bambini lavoratori
La Marcia ha chiesto che i bambini liberati dal lavoro siano destinatari di programmi di riabilitazione, istruzione e sviluppo, necessari ad assicurare il passaggio ad un'infanzia serena.
Per raggiungere questo obiettivo bisogna offrire alle famiglie alternative sostenibili.
La Marcia ha sollecitato la necessaria vigilanza e l'altrettanto necessaria dotazione di fondi per i programmi di riabilitazione, con la partecipazione delle famiglie, considerati un aspetto cruciale della lotta per rompere il ciclo della povertà e dello sfruttamento.
 

La marcia in Italia è stata coordinata da MANI TESE, una ONG che da tempo si occupa di lavoro infantile con progetti mirati.

Per informazioni e adesioni
Mani Tese
Via L. Cavenaghi 4 - 20149 Milano
tel. 02/48008617 - fax 02/4812296
e-mail: manitese@planet.it
 
http://www.citinv.it/associazioni/MANITESE
http://www.globalmarch.org
 
 
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