Le leggi contro lo sfruttamento infantile non bastano - come si vede anche in Italia - occorre incidere sulle cause di un fenomeno che è spesso il risultato della disoccupazione degli adulti, dei tagli alla spesa sociale, della povertà crescente.
La Marcia Globale, promossa da oltre 400 associazioni, organizzazioni non governative, sindacati di 85 paesi, è confluita a Ginevra in giugno, dove gli stati si sono riuniti per definire una nuova Convenzione Internazionale contro le forme intollerabili di lavoro infantile.
LE RICHIESTE DELLA MARCIA:
2. Ratifica e applicazione da parte degli Stati delle leggi esistenti
e delle Convenzioni sul lavoro infantile.
La Marcia ha chiesto agli Stati :
a) di tener fede agli impegni presi,
con riferimento alle leggi costituzionali, a quelle nazionali, fino alle
dichiarazioni internazionali;
b) che la maggior quantità possibile di
risorse sia dedicata all'attuazione di interventi immediati.
Ha chiesto all'OIL:
a) di premere sugli stati aderenti
e di monitorare
le azioni degli stessi, in collaborazione con le organizzazioni
non governative, i movimenti dei lavoratori ed altri organismi competenti,
ma anche coinvolgendo gli stessi bambini e le loro famiglie;
b) di consultare tutti questi soggetti già nella
fase preparatoria della nuova Convenzione.
3. Massimo stanziamento di risorse nazionali e internazionali
per garantire l'istruzione a tutti i bambini.
La Marcia ha chiesto:
a) che vengano destinate
risorse a livello locale, nazionale e internazionale
a favore di un'istruzione gratuita ed obbligatoria, accessibile a tutte
le bambine e i bambini del mondo;
b) che le Autorità a tutti i livelli diano priorità
all'istruzione e le Agenzie Internazionali, le Banche di sviluppo
e gli Stati donatori forniscano l'appoggio finanziario necessario. Si potranno
ottenere ulteriori fondi per gli investimenti sociali, in particolare nel
campo dell'istruzione, da una decisa riduzione del debito estero in molti
paesi.
4. Mobilitazione dell'opinione pubblica per lottare contro le
ingiustizie sociali che obbligano i bambini a lavorare.
La Marcia si è impegnata:
a) a far conoscere le ingiustizie
sociali, quali :
-la discriminazione delle donne e delle minoranze;
-la distribuzione iniqua della terra e delle risorse
economiche;
-la sottooccupazione;
-la disoccupazione e il trattamento iniquo dei lavoratori
adulti che obbligano i bambini a lavorare per vivere.
b) le ingiustizie nei rapporti
internazionali:
-il peso dell'enorme debito estero che grava sui paesi
del Sud;
-gli effetti perversi della globalizzazione;
- l'imposizione di programmi di aggiustamento strutturale.
5. Eliminazione immediata delle forme più intollerabili
di lavoro infantile
La Marcia ha chiesto che si adottino tutte le misure
necessarie per eliminare immediatamente:
-il lavoro in condizioni di schiavitù e forzato;
-il lavoro in condizioni pericolose;
-l'uso dei bambini negli eserciti, nella prostituzione,
nella pornografia e nel traffico di stupefacenti.
Occorrerà rafforzare i meccanismi di protezione
permanente a livello locale e nazionale per garantire i bambini in situazioni
a rischio.
6. Azioni concrete da parte di imprenditori e consumatori
La Marcia ha sollecitato gli imprenditori ad impiegare
al posto dei bambini gli adulti, riconoscendo a questi ultimi salari dignitosi
e condizioni di lavoro giuste, con l'applicazione di misure transitorie
per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini lavoratori.
La Marcia ha promosso fra i consumatori di tutti i paesi
l'acquisto di prodotti ottenuti senza il ricorso allo sfruttamento infantile,
ma, nel contempo, con un trattamento equo degli adulti.
7. Riabilitazione e reintegrazione sociale dei bambini lavoratori
La Marcia ha chiesto che i bambini liberati dal lavoro
siano destinatari di programmi di riabilitazione, istruzione e sviluppo,
necessari ad assicurare il passaggio ad un'infanzia serena.
Per raggiungere questo obiettivo bisogna offrire alle
famiglie alternative sostenibili.
La Marcia ha sollecitato la necessaria vigilanza e l'altrettanto
necessaria dotazione di fondi per i programmi di riabilitazione, con la
partecipazione delle famiglie, considerati un aspetto cruciale della lotta
per rompere il ciclo della povertà e dello sfruttamento.
La marcia in Italia è stata coordinata da MANI TESE, una ONG che da tempo si occupa di lavoro infantile con progetti mirati.