LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il concetto di sviluppo e l'origine dell'economia dello sviluppo,
una particolare branca delle scienze sociali, storicamente coincidono con
il processo di decolonizzazione di molti paesi del Sud del mondo.
L'accento, inizialmente posto sul
sottosviluppo, ossia sulle condizioni che caratterizzano i Paesi con bassi
tassi di crescita, viene posto, in una lettura più moderna, sul
termine sviluppo che include nel processo di crescita anche una serie di
categorie non strettamente economiche quali gli aspetti sociali o ad esempio
la possibilità di accedere ad una istruzione superiore.
Negli anni si è infatti abbandonata
una visione economicistica dello sviluppo, che misurava il grado di sviluppo
raggiunto in base al prodotto interno lordo pro capite e poneva l'accento
esclusivamente sul benessere dell'uomo, per abbracciarne una più
"sociale", non più quindi unicamente legata alla crescita del reddito
ma anche ad una serie di variabili sociali considerate essenziali (istruzione,
sanità, diritti civili e politici, tutela delle minoranze).
L'espressione sviluppo sostenibile
è diventata molto popolare alla fine degli anni '80, soprattutto
in seguito alla pubblicazione di un rapporto elaborato all'interno delle
Nazioni Unite, noto come Rapporto Brutland o Our Common Future, nel 1987.
Nel documento viene data la seguente
definizione: " lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle
generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le generazioni
future di soddisfare i propri bisogni" . Ne deriva che il problema della
sostenibilità dello sviluppo è collegata a quello della sostituibilità
delle varie forme di capitale, dell'equità sociale , dell'incertezza
e dell'irreversibilità, e che quindi, dipendentemente dal diverso
atteggiamento assunto dai paesi, diverse saranno le politiche e i comportamenti
messi in atto.
Il problema maggiore è che
non siamo in grado di affermare, unicamente in base a qualche calcolo,
se un paese stia adottando delle politiche e dei comportamenti sostenibili
o meno. Diversi meccanismi sono stati messi in atto, quale un sistema di
contabilità ambientale nazionale e indicatori di sostenibilità.
Infatti, mentre il sistema di contabilità ambientale riesce, almeno
parzialmente a integrare economia ed ambiente, esso fallisce nel tentativo
di inserire indicazioni relative agli aspetti sociali , su cui vertono
invece gli indicatori .
Dal 1990 l'UNDP calcola
annualmente lo Human Development Index (Indice di sviluppo umano) che è
attualmente costituito da una media di tre indicatori: l'aspettativa di
vita, il grado di istruzione e il prodotto interno lordo pro capite . Questo
indice ha un ruolo molto importante poiché rappresenta il primo
passo nella realizzazione di indicatori che possano consentire un approccio
più complesso e completo al tema dello sviluppo umano e perché
grazie ad esso si sono registrati da più parti importanti stimoli
diretti alla revisione complessiva della contabilità nazionale alla
fine di tener conto di una serie di variabili non strettamente economiche
nel calcolo del benessere.
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